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Meglio gli psicofarmaci o la psicoterapia?

La risposta è: dipende. La letteratura scientifica, anche la più recente, mostra come l’abbinamento dei due interventi, specialmente nei disturbi d’ansia e in quelli depressivi offra dei risultati migliori sulla maggior parte dei pazienti e con minori ricadute.


Bisogna però fare dei distinguo, nelle forme lievi può essere più utile una psicoterapia o un supporto psicologico, mentre nelle forme più gravi dove risulterebbe difficile anche la conduzione di un colloquio, il farmaco offre un valido aiuto ed un supporto importante. L’approccio farmacologico dovrebbe però essere affiancato dove possibile da una psicoterapia che permetta più facilmente, terminata la fase acuta, una più semplice riduzione del farmaco stesso e, cosa più importante, una riduzione delle recidive.


Perché la psicoterapia? In buona sostanza perché si insegna al paziente a riconoscere i sintomi, a reagire a livello cognitivo e comportamentale nel modo più opportuno in modo da evitare nuovamente ricadute.



Il paziente impara cioè ad utilizzare strategie nuove, più funzionali che gli permettono di vivere meglio i momenti di stress per la propria vita, evitando di utilizzare quelle strategie che in passato avevano attivato il disturbo psicopatologico.


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